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2015-16 Convenzione diritti dell’infanzia


Convenzione sui diritti dell’infanzia
(20 novembre 1989)

 

“Lunedì 21 novembre, proprio per dare solennità alla celebrazione dell’anniversario della Convenzione dei diritti dell’infanzia, i nostri progetti e le nostre abituali attività sono state sospesi per dedicarci a riflettere sul tema dei diritti dei bambini.
Quest’anno, poiché l’intero istituto si dedica allo studio e all’approfondimento di grandi personaggi della storia, ci siamo fatti aiutare in questa riflessione dalle vicende così esemplari di Iqbal Masih e di Malala.
Come tutti sanno, si tratta di due bambini del Pakistan che hanno pagato, nel caso di Iqbal addirittura con la propria vita, il prezzo della lotta per il riconoscimento dei diritti dei fanciulli e delle donne.
Abbiamo letto insieme ai bambini due bellissimi albi illustrati:

  • Iqbal bambini senza paura, F. D’Adamo, Emme Edizioni
  • Malala una ragazza coraggiosa dal Pakistan, J. Winter, Nord-Sud Edizioni

I bambini sono stati molto colpiti dal fatto che esistono posti nel mondo dove potere andare a scuola non è così scontato.
In Pakistan le donne non possono studiare e la vicenda di Iqbal ha fatto capire ai bambini che ci sono paesi dove i ragazzi anziché andare a scuola sono costretti a lavorare in una situazione di schiavitù.
Dopo questo approfondimento, che è stato motivo di conversazione, abbiamo chiesto loro  di immaginare e di disegnare un momento della storia di questi due GRANDISSIMI bambini o di illustrare  il diritto dell’infanzia che sentivano come particolarmente importante.
I disegni sono stati fatti da ogni bambino su un proprio foglio a forma di aquilone, simbolo scelto, perché nel film tratto dal libro di D’Adamo, Iqbal viene ucciso proprio mentre tenta di far volare un aquilone. Nella realtà è stato ucciso mentre andava in bicicletta.
Ed è quindi l’aquilone simbolo delle rivendicazioni dei diritti dei bambini in tutto il mondo.
Le insegnanti hanno spiegato ai bambini cos’è l’UNICEF e quali sono le sue finalità.
All’uscita di scuola i genitori e i preziosi nonni, insieme ai bambini, hanno acquistato i quadernoni UNICEF, messi a disposizione su un banchetto allestito da genitori volontari, al fine di aiutare i bambini di altri paesi che lottano per il riconoscimento dei loro diritti di fanciulli.”

Maestra Alessandra Romano (novembre 2016)

Chi è Malala?

È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione.
All’età di 11 anni è diventata celebre per il suo diario affidato alla BBC, la famosa rete radiotelevisiva, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne e la loro occupazione militare.
Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Ricoverata nell’ospedale militare di Peshawar, è sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell’attentato, sostenendo che la ragazza “è il simbolo degli infedeli e dell’oscenità”; il leader terrorista ha poi minacciato che, qualora fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. La ragazza è stata in seguito trasferita in un ospedale di Birmingham che si è offerto di curarla.
Il 12 luglio 2013, in occasione del suo sedicesimo compleanno, parla al Palazzo di Vetro a New York, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto e lanciando un appello all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo.
Il 10 ottobre 2013 è stata insignita del Premio Sakharov per la libertà di pensiero. L’annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che l’ha motivato dicendo che è una ragazza eroica e ricca di spirito. Il premio le è stato consegnato in occasione della sessione plenaria di novembre, a Strasburgo, il 20 novembre 2013.
Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel. La motivazione del Comitato per il Nobel norvegese è stata: “per la loro lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”.

Chi era Iqbal?

Iqbal Masih è stato un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile.
Nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. A quattro anni fu venduto dal padre per pagare un debito di 26 dollari a un venditore di tappeti. Fu quindi costretto a lavorare 10-12 ore al giorno, incatenato al telaio e sottonutrito, tanto da riportare un danno alla crescita.
Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò insieme ad altri bambini a una manifestazione organizzata da un sindacalista. Ritornato nella fabbrica, si rifiutò di continuare a lavorare malgrado le percosse. Il padrone sostenne che il debito anziché diminuire era aumentato a diverse migliaia di rupie, pretendendo di inserirvi lo scarso cibo dato a Iqbal, e i supposti errori di lavorazione. La famiglia fu costretta dalle minacce ad abbandonare il villaggio e Iqbal, ospitato in un ostello, ricominciò a studiare.
Dal 1993 cominciò a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali, sensibilizzando l’opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia.
Alla fine del 1994 si recò a Stoccolma, partecipando a una campagna di boicottaggio dei tappeti pakistani volta a mettere sotto pressione le autorità del suo paese.
Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l’attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti.
Il 16 aprile 1995, a solamente 12 anni, Iqbal Masih venne assassinato misteriosamente, mentre si stava recando in bicicletta in chiesa. Non si sa se ad ucciderlo fu la mafia dei tappeti, o come disse la corrotta polizia  pakistana, fu il gesto di un contadino col quale Iqbal avrebbe avuto una lite. Alcuni testimoni affermarono di aver visto una macchina (dai finestrini oscurati) avvicinarsi al ragazzo in bici. Dall’auto sarebbero poi partiti dei colpi di arma da fuoco che ne avrebbero causato la morte.